PESCA&PESCA

"VELOCETTE" da alborella in canna palustre

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view post Posted on 13/1/2011, 20:35
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Sampei

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Qualcuno ha visto, ricorda, possiede le canne da alborelle "anni '50" in "nizza" (canna palustre).
Mi è passato il trip per la testa di provare a pasticciare un pochino e tentare di realizzarne qualcuna per la pesca sotto sponda.
(Il bricolage nella pesca è una mia passione irrefrenabile ...) Ho un dubbio tecnico però ... come realizzare il cimino? Le uniche canne in legno che ho posseduto erano in bambou, molto grossolane e non studiate per una pesca specifica al pesce di piccola taglia, il cimino era un "cimone" in bambou nodoso e tutto storto. Provare con i cimini pieni in fibra di vetro?? ... temo però di snaturare l'azione del legno.
Insomma, per che li ha viste o meglio ancora toccate con mano, come erano realizzate le cime delle famose "velocette"??
 
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Pez78
view post Posted on 13/1/2011, 21:11




In midollino di sambuco
 
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angelo.46
view post Posted on 13/1/2011, 21:22




:D dalle mie parti erano chiamate "giannette" le avevo provate ma non mi trovavo per la mia mano erano troppo rigide non sentivo il pesce attaccato :) per i cimini se ricordo bene usavano quelli in fibra di vetro !
 
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view post Posted on 13/1/2011, 22:54
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Sampei

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CITAZIONE (Pez78 @ 13/1/2011, 21:11) 
In midollino di sambuco

I cimini? Il midollino mi pareva lo usassero per i galleggianti ... dovrò girovagare per boschetti alla ricerca della materia prima ... :D :D

CITAZIONE (angelo.46 @ 13/1/2011, 21:22) 
:D dalle mie parti erano chiamate "giannette" le avevo provate ma non mi trovavo per la mia mano erano troppo rigide non sentivo il pesce attaccato :) per i cimini se ricordo bene usavano quelli in fibra di vetro !

In effetti la fibra di vetro è stato il primo pensiero ... non vorrei che si "raccordasse" poco nell'azione con il legno però.
Non avendone mai possedute ... ho sempre e solo sentito dire che il "legno" trasmetteva molto bene le vibrazioni del pesce ... boh ... se mi prende quest'insana voglia di sperimentare e dovessi trovare facilmente la materia prima vi aggiorno. A proposito, credo di averle impropriamente chiamate "velocette", le "velocette" originali credo siano state le canne in fibre di vetro di colore verde studiate/elaborate da Luciano Ceppi.
 
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Pez78
view post Posted on 14/1/2011, 08:35




Casini a Firenze le vende sempre, gl'è le costruisce un artigiano di siena

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angelo.46
view post Posted on 14/1/2011, 10:33




CITAZIONE (Pez78 @ 14/1/2011, 08:35) 
Casini a Firenze le vende sempre, gl'è le costruisce un artigiano di siena

(IMG:http://www.lapeche.it/negozio-pesca-sporti...E-ALBORELLE.jpg)

proprio quelle ,infatti arrivavano dalla toscana :D
 
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MAUROSQUALO
view post Posted on 14/1/2011, 18:58




il cimino delle canne in nizza puo' essere anche in tonchino che ha il vantaggio della maggiore flessibilita' e morbidezza rispetto al bambou tradizionale.ciao.
 
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MAUROSQUALO
view post Posted on 19/1/2011, 22:49




ho chiesto a uno specialista( enrico bonzio che come sapete in fatto di alborella è un'enciclopedia vivente) e mi ha spiegato che per fare i migliori cimini da fissa si utilizzava una stecca di bambou rettificata,questa aveva la caratteristica di essere della giusta "morbidezza" mantenendo la necessaria rapidita' di ferrata.anche il tonchino veniva utilizzato ma risultava piu' rigido e meno indicato nella pesca corta.
 
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nenofisherman
view post Posted on 19/1/2011, 23:08




ma hanno qualcosa in più alle attuali canne in carbonio???
cioè, sarà pur vero che il legno è vivo, che non trasmette le vibrazioni al braccio, ma credo che ora come ora le cannine son buone tutte?
correggimi Mauro e spiegami che differenze ci sono!
 
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view post Posted on 20/1/2011, 20:27
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Sampei

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CITAZIONE (MAUROSQUALO @ 19/1/2011, 22:49) 
ho chiesto a uno specialista( enrico bonzio che come sapete in fatto di alborella è un'enciclopedia vivente) e mi ha spiegato che per fare i migliori cimini da fissa si utilizzava una stecca di bambou rettificata,questa aveva la caratteristica di essere della giusta "morbidezza" mantenendo la necessaria rapidita' di ferrata.anche il tonchino veniva utilizzato ma risultava piu' rigido e meno indicato nella pesca corta.

:o: :o: :o: :o: ... :D :D :D :D .... il "mitico" Enrico. Questa è storia della pesca ... grande Mauro!

CITAZIONE (nenofisherman @ 19/1/2011, 23:08) 
ma hanno qualcosa in più alle attuali canne in carbonio???
cioè, sarà pur vero che il legno è vivo, che non trasmette le vibrazioni al braccio, ma credo che ora come ora le cannine son buone tutte?
correggimi Mauro e spiegami che differenze ci sono!

Sì, una canna in "nizza" penso sia più un modo di complicarsi la vita che altro. Dal mio punto di vista hanno un "sapore" antico di tradizione del tutto particolare, e se riuscissi a "forgiarne" una <<valida>>, in stile retrò, sarebbe una grande, ... anzi grandissima, soddisfazione!!
I contro, per quanto ne sò, sono principalmente la manutenzione accurata a cui devono essere sottoposte per durare nel tempo. Vanno cioè tenute costantemente pulite ed asciutte, il "legno" è "vivo" e deve essere curato e rispettato. Una canna in carbonio non ha di questi problemi (anche se è opportuno, a mio modo di vedere, curare anche il carbonio ... :D ). Inoltre il legno, per quanto leggero, pesa sicuramente più del carbonio, quindi si parla di canne sempre piuttosto corte, credo al massimo sui 3 mt.
 
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MAUROSQUALO
view post Posted on 20/1/2011, 21:49




anche se il carbonio è un materiale(spaziale),nella pesca all'alborella non ha confronto con il legno,la risposta alla ferrata è meno secca e il labbro fragilissimo del pesce non si taglia,l'azione che ne consegue è morbida ma estremamente efficace,in sostanza non sempre cio' che è vecchio è superato , a volte la bicicletta arriva dove non va' l'auto!!
 
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gabri50
view post Posted on 21/1/2011, 13:30




CITAZIONE (MAUROSQUALO @ 20/1/2011, 21:49) 
anche se il carbonio è un materiale(spaziale),nella pesca all'alborella non ha confronto con il legno,la risposta alla ferrata è meno secca e il labbro fragilissimo del pesce non si taglia,l'azione che ne consegue è morbida ma estremamente efficace,in sostanza non sempre cio' che è vecchio è superato , a volte la bicicletta arriva dove non va' l'auto!!

:P è pur vero quello che dici, ma una volta pescavamo con i 1209 e ora cerchiamo il meglio...su tutto e specialmente nelle attrezzature...
ora abbiamo biciclette che sono spaziali :P :P :P :P :P
 
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pentolaapressione
view post Posted on 14/6/2013, 15:46




La costruzione è complicata assai se si vuol fare un buon lavoro e presuppone una attrezzatura che oggi è dificilmente reperibile.
Io ne ho 2 serie costruite alla metà degli anni 70 e le ho viste fare.
Si parte con il calcio che deve essere la metà della lunghezza, fino a 2 metri intero con solo una strozzatura all'innesto del 2° pezzo, otre è meglio fare una strozzatura a 3/4 della lunghezza per aumentarne la conicità, il secondo pezzo deve così fatto: la lunghezza desiderata meno 30 cm. del vettino più la parte che si innesta nel nel calcio, per il vettino io ho sempre usato il tonchino per l'azione che ha, cioè sfila il pesce dall'acqua invece di strapparlo. In tanti anni non ho mai visto una canna di legno con il cimino in vetro resina ma se un caso il contrario e cioè canne di V.R. con innestato il vettino di tonchino, perchè tutto l'ambaram della costruzione è finalizzato all'uso del tonchino.
Per ora è tutto semplice ma la costruzione vera e propria richiede parecchio lavoro e una serie di ghiere d'ottone da 2/2,5 cm. a 0,4/0,5 cm. scalate di 1/10 di millimetro e un tornio da legno. Le canne prima di essere tagliate devono essere raddrizzate passandoci le ghiere prima riscaldate e fatte raffreddare con la canna infilate. Anche le strozzature devono essere fatte con lo stesso sistema diminuendo la misura della ghiera fino a ottenere il diametro desiderato, le strozzature non devono essere fatti rinfilando le canne ma solo strozzandole. Con il tornio e carta vetrata si lavora il vettino per ottenere la giusta conicità e lunghezza, sempre con il tornio si svuota sia il calcio sia il 2° pezzo per alleggerire il tutto: se si è fatto un buon lavoro il vettino deve rientrare nel 2° pezzo e questo nel calcio.
Questa secritta è la scuola di produzione fiorentina e pratese, a Lucca, dal Morino e Toppino (Orsucci & Pesi) venivano fatte con misure un po' diverse e il vettino più lungo (ne ho una ulteriore serie) avevano un'azione più morbida e per me non adatte a una pesca di velocità ma assolutamente eccezionali per quando si pescavano i crognoli nelle scolmatore; le loro canne venivano commercializzate anche da Milo.
 
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view post Posted on 20/6/2013, 22:49
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Sampei

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CITAZIONE (pentolaapressione @ 14/6/2013, 16:46) 
La costruzione è complicata assai se si vuol fare un buon lavoro e presuppone una attrezzatura che oggi è dificilmente reperibile.
Io ne ho 2 serie costruite alla metà degli anni 70 e le ho viste fare.
Si parte con il calcio che deve essere la metà della lunghezza, fino a 2 metri intero con solo una strozzatura all'innesto del 2° pezzo, otre è meglio fare una strozzatura a 3/4 della lunghezza per aumentarne la conicità, il secondo pezzo deve così fatto: la lunghezza desiderata meno 30 cm. del vettino più la parte che si innesta nel nel calcio, per il vettino io ho sempre usato il tonchino per l'azione che ha, cioè sfila il pesce dall'acqua invece di strapparlo. In tanti anni non ho mai visto una canna di legno con il cimino in vetro resina ma se un caso il contrario e cioè canne di V.R. con innestato il vettino di tonchino, perchè tutto l'ambaram della costruzione è finalizzato all'uso del tonchino.
Per ora è tutto semplice ma la costruzione vera e propria richiede parecchio lavoro e una serie di ghiere d'ottone da 2/2,5 cm. a 0,4/0,5 cm. scalate di 1/10 di millimetro e un tornio da legno. Le canne prima di essere tagliate devono essere raddrizzate passandoci le ghiere prima riscaldate e fatte raffreddare con la canna infilate. Anche le strozzature devono essere fatte con lo stesso sistema diminuendo la misura della ghiera fino a ottenere il diametro desiderato, le strozzature non devono essere fatti rinfilando le canne ma solo strozzandole. Con il tornio e carta vetrata si lavora il vettino per ottenere la giusta conicità e lunghezza, sempre con il tornio si svuota sia il calcio sia il 2° pezzo per alleggerire il tutto: se si è fatto un buon lavoro il vettino deve rientrare nel 2° pezzo e questo nel calcio.
Questa secritta è la scuola di produzione fiorentina e pratese, a Lucca, dal Morino e Toppino (Orsucci & Pesi) venivano fatte con misure un po' diverse e il vettino più lungo (ne ho una ulteriore serie) avevano un'azione più morbida e per me non adatte a una pesca di velocità ma assolutamente eccezionali per quando si pescavano i crognoli nelle scolmatore; le loro canne venivano commercializzate anche da Milo.

Grazie per questo prezioso contributo!!! Per il momento ho "parcheggiato" il progetto di costruzione per i soliti mille impegni .... non appena avrò tempo e modo però, farò tesoro dei tuoi consigli. Grazie! ;)
 
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